E’ quindi importante proteggere le aziende con polizze assicurative adeguate: così facendo l’azienda che, ad esempio, subisce un incendio al capannone industriale sarà risarcita in termini di polizza per i danni che l’incendio avrà provocato direttamente sui beni assicurati come il fabbricato, le merci o le attrezzature.
Questi sono i Danni Diretti che trovano origine diretta ed immediata nel sinistro e sono quelli più diffusi tra le garanzie delle polizze assicurative stipulate dalle aziende.
 
Tuttavia, vi è un ulteriore rischio per le aziende che spesso viene sottovalutato e di entità potenzialmente più devastante rispetto al danno diretto sul bene.
Stiamo parlando dei danni economici conseguenti all’interruzione della produzione per il periodo di fermo o di rallentamento dell’azienda a seguito del sinistro indennizzabile in termini di polizza e rientrante come danno diretto.
Questo tipo di danno, denominato Danno Indiretto, viene spesso ritenuto dalle aziende come rientrante nel contratto assicurativo che protegge il capannone o i macchinari ma in realtà è una garanzia a parte che solo l’1,5% delle PMI Italiane assicura, come è emerso da una recente indagine compiuta da un gruppo assicurativo italiano su un campione di 5.000 aziende di varia tipologia.
 
Immaginiamo che l’azienda subisca un incendio che danneggi i macchinari di una linea di produzione e che questi debbano essere necessariamente sostituiti: la produzione sarà interrotta finchè i macchinari non verranno ripristinati e probabilmente i tempi saranno lunghi poiché di solito si tratta di impianti progettati ad hoc per l’azienda in questione.
In questo caso i danni alla linea di produzione sono i Danni Diretti mentre il danno finanziario ed economico derivante dal blocco della produzione il Danno Indiretto.
L’azienda colpita seppur ferma dovrà continuare a sostenere costi fissi (cd. Spese insopprimibili) quali ad esempio stipendi, affitto del capannone industriale, interessi sui mutui e altro. Inoltre, se vorrà ripartire anche se parzialmente in attesa del ripristino totale, dovrà sostenere maggiori spese quali, ad esempio, l’affitto di una linea di produzione presso terzi per cercare di rispettare i tempi di consegna delle merci ai clienti, l’eventuale affitto di altro capannone nei casi in cui l’incendio dovesse aver danneggiato anche il fabbricato dell’azienda, turni straordinari e quant’altro.
 
Un altro aspetto da non sottovalutare è la diminuzione dell’utile netto dell’azienda derivante dal fermo di produzione e dall’aumento dei costi per un dato periodo.
Come si può ben vedere, quindi, il Danno Indiretto può in molti casi essere ben più consistente del Danno Diretto.
I contratti assicurativi, come ad esempio quello previsto dalla Vittoria Assicurazioni, prevedono varie forme di copertura dei Danni Indiretti per andare incontro il più possibile alle esigenze di quelle aziende che vogliono continuare a crescere senza interruzione proteggendo concretamente il proprio patrimonio aziendale da eventi importanti e dannosi.
Spesso nelle aziende più piccole, il contratto assicurativo viene visto come una voce di spesa che può essere ridotta se non eliminata dal conto economico per poi però, in caso di sinistro, trovarsi costretti ad intaccare i risparmi di una vita per far fronte ad eventi calamitosi come quelli appena descritti.
Mai come in questi casi vale la regola “Prevenire è meglio che curare”.